Nel corso della vita, talvolta, si fanno cose di cui non si ha la percezione immediata del loro senso e del loro valore. Può succedere di dimenticarle e di perderle per sempre, ma capita anche di metterle via e di ritrovarle dopo anni. Questo è uno di quei casi fortunati.
La fotografia, specie quella in pellicola, consente di ritrovare quelle cose, di scavare dentro le tue profondità della memoria e di osservare, oggi, non allora, e di accorgerti con quanta lucidità la macchina fotografica restituisca la soglia della luce, dello spazio, del desiderio di essere altro, oltre le barriere del tempo e oltre la percezione stessa.