Necropòlis

Non so esattamente perché, ma fin da quando ho preso una macchina fotografica in mano ne sono stato attratto. Sarà per la presunta porta sull’altro mondo (o su nessun mondo) e sul mistero che avvolge la vita, sarà per le simbologie, le pratiche e tutto ciò che speriamo ci metta al riparo una volta che tocchi a noi, sarà forse per il silenzio e i pensieri che finalmente possono fluire assieme al vento, se capita.
Non lo so. Mi fermo spesso a leggere i nomi, le date a guardare i ritratti, immaginando le storie, le vite, i sogni scanditi da qualche strano segno scorto qua e là.

Camposanti.

Ho raccolto tante immagini in tutti questi anni e sono tutte inedite. Non credo che una mostra avrebbe un gran successo…

Le uniche pubblicate in volume ed oggetto di una mostra sono quelle realizzate dallo scultore Tito Sarrocchi senese (1824-1900) che ha lavorato non solo a Siena ma in molte città italiane e perfino straniere. A quel tempo, scultori, artigiani e marmisti lavoravano spessissimo per i cimiteri, specie per quelli monumentali e per le famiglie nobiliari o di ceto elevato che volevano avere anche loro busti, statue dei defunti o rappresentazioni bibliche.

L’ultima immagine mostra dall’alto il cosiddetto Quadrilatero dei Garibaldini di Siena, fotografato nel settembre 2019, che versa in totale degrado.

Le immagini dello scultore Tito Sarrocchi

Il Quadrilatero dei Garibaldini al Cimitero del Laterino di Siena